Togliere il pannolino - i consigli di una mamma

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Marina-Pepy
view post Posted on 23/5/2012, 19:26 by: Marina-Pepy     +1   -1




Togliere il pannolino - i consigli di una mamma

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Tutti i bambini impareranno prima o poi a farla nel vasino, ciascuno con i suoi tempi e i suoi modi ma qualche consiglio può essere d’aiuto per iniziare a prendere confidenza con lo spannolinamento. Li chiediamo a Sara Letardi, mamma di 3 e autrice del libro "Il mio bambino non mi fa la cacca nel vasino".

Proprio in questi giorni, stiamo provando a spannolinare la nostra terza figlia, Valentina. All’alba dei due anni e mezzo, infatti, ci piacerebbe poter dire addio al pannolino, almeno di giorno. Con ogni figlio ci sono stati tempi e modalità differenti ed anche noi, in fondo, non siamo mai stati gli stessi.

Impacciati con la prima e poi via via più sicuri abbiamo cercato di mettere a frutto l’esperienza acquisita senza però rinunciare all’unicità del momento, cercando di ricordarci che ogni bimbo è unico. Tutti i bambini impareranno prima o poi a farla nel vasino, ciascuno con i suoi tempi e i suoi modi ma qualche consiglio può essere d’aiuto per iniziare a prendere confidenza con lo spannolinamento.

Cercare un momento libero da impegni ed in cui il bambino è sereno.

Normalmente si approfitta dei momenti di vacanza, complice la bella stagione che rende più facili i cambi, ma in realtà , se il bambino è pronto, qualunque momento va bene.
Magari siamo noi a dover trovare un tempo in cui ci sentiamo disponibili, senza troppe preoccupazioni. Un momento di “quiete” in cui ci si possa concentrare sul “vasetto”, ricordandoci che per il bimbo è un percorso impegnativo per cui, se le sue energie sono già impegnate altrove (la nascita di un fratellino, un trasloco) forse è meglio rimandare.

L’età non è determinante, si può iniziare prestissimo o verso i tre anni ed anche la durata del “tirocinio” è molto variabile, potremo impiegare sei mesi come una settimana. Ciò che è importante, però, è ricordarsi che con età diverse dovremo avere approcci e aspettative differenti e che l’atmosfera dovrà sempre essere rilassata e giocosa, per non creare né ansie da prestazione né inutili tensioni. Non avere fretta.

Chiara, la prima figlia, quella che si butta senza pensare in tutte le situazioni, non ha avuto bisogno di molta preparazione, le si è tolto il pannolino in un freddo giorno di dicembre e via, è andata subito liscia... Uhm, quasi subito… in realtà la nostra inesperienza si è vista tutta e, pur non volendo, siamo stati un po’ troppo frettolosi nel gridare “evviva!”. Il risultato è stato che i primi incidenti la fecero regredire immediatamente e solo con molta pazienza riuscimmo ad avere un approccio sereno al vasino.

Anche se il bambino sembra pronto, la fretta è una pericolosa consigliera. Freniamo il nostro entusiasmo, il bambino potrebbe caricarsi di ansia nel timore di non riuscire a corrispondere le nostre aspettative e bloccarsi del tutto. I piccolo incidenti potrebbero spaventarlo ed incutergli il timore dell’insuccesso. Anche se ci sembrano piccoli non sottovalutiamo i loro stati d’animo e cerchiamo di rassicurarli che, anche se la pipì dispettosa è uscita prima di raggiungere il vasino, lui è stato bravo lo stesso ad accorgersene.

Proviamo un percorso a tappe

Jacopo ha avuto un approccio completamente diverso. Lui è un bimbo molto osservatore, prima di provare deve essere sicuro di riuscire. Con lui iniziammo quindi a piccoli passi a proporgli il vasino, già intorno ai diciotto mesi, portandolo a fare pipì ad ogni cambio. Dopo circa sei mesi provammo a togliere il pannolino ed in un paio di settimane era abbastanza autonomo.

Per alcuni bambini potrebbe essere importante provare un percorso a tappe. Iniziamo quindi a lasciare in giro il vasino, spiegando loro che è lì che i “bimbi grandi” fanno pipì e lasciando che lui lo tocchi e acquisisca una certa confidenza. Poi proviamo a proporgli di sedersi sul vasetto ad orari più o meno fissi (dopo la nanna, dopo i pasti, prima di andare a letto), magari intrattenendolo con una storia per qualche minuto. Se riesce a far pipì bene, gli spiegheremo che è proprio lì che va fatta, altrimenti non fa nulla, prima o poi la farà.

Quando proveremo a lasciarlo solo con le mutandine, le prime volte dovremo portarlo noi, ad orari fissi (ogni mezz’ora od ogni ora, dipende dal bimbo), sul vasino e poi, a poco a poco, lasceremo che sia lui a segnalare quando sentirà lo stimolo. Sarà meglio che le prime volte il bambino sia vestito con abiti semplici da togliere o addirittura che sia lasciato solo con le mutandine. Sarà più facile sbrigarsi a togliere tutto prima di sedersi sul vasetto.

Non è invece consigliabile lasciare al piccolo il pannolino indosso, il bambino, non percependo la sensazione di bagnato, potrebbe non riuscire a fare l’associazione tra ciò che succede è ciò che lui sente.

Imparare a fare la cacca e la pipì sul vasino sono due passi indipendenti.

Valentina è stata messa sul vasino a sette mesi per fare la cacca. Da allora, ha sempre fatto la cacca sul vasino e, a parte qualche ovvio incidente, abbastanza presto ha iniziato a segnalare le sue esigenze di “seduta”. Per la pipì è stato diverso e solo in questi giorni, da quando cioè abbiamo tolto il pannolino, ha iniziato a prendere coscienza dello stimolo.

Alcuni bambini imparano prima a controllare lo stimolo della cacca, altri quello della pipì. Alcuni bambini potrebbero continuare a chiedere il pannolino solo per fare la cacca anche quando non ne avranno più bisogno per la pipì.

Non c’è da preoccuparsi né pensare che il bimbo lo faccia “apposta”. Sono tutti processi normali nella crescita di un bambino e rispecchiano le diversità di ognuno di noi. Ancora una volta il consiglio è di non pressare e di non avere fretta.

Soprattutto mai forzare un bambino a fare qualcosa sul vasetto, né con lusinghe né con minacce. Lasciamo che segua i suoi tempi ed andiamo incontro alle sue necessità. Si è visto, negli anni passati, che un approccio irrispettoso dei tempi e delle esigenze del bambino, alla lunga, potrebbe portare più problemi che altro. Sicuramente, invece, il rispetto non ha mai fatto male a nessuno.

Stare asciutti di giorno non vuol dire riuscirci anche di notte

Quando ho tolto il pannolino di giorno ai primi due ho aspettato ancora qualche mese prima di toglierlo anche di notte. Infatti, è bene ricordarlo, saper stare asciutti di giorno non vuol dire saperlo fare anche di notte.

Alcuni bambini avranno bisogno del pannolino notturno fin oltre i cinque-sei anni, senza che questo sia indice di un “problema” o, peggio, di “sfida”. Osserviamo per inciso che l’enuresi notturna, prima dei sette anni, viene considerata come un evento assolutamente normale, ma d’altra parte, se l’evento ci crea ansia, possiamo sempre chiedere un parere al nostro pediatra.

Se il bambino si risveglia asciutto per una o due settimane di fila, potremo provare a lasciarlo con le mutandine anche di notte. Magari possiamo utilizzare un piccolo trucco per evitare di cambiare tutto il letto di notte: mettiamo la cerata sotto un primo lenzuolino, una seconda cerata ed un secondo lenzuolino. Se il bimbo dovesse bagnare il letto basterà tirare via solo il primo lenzuolino e la cerata e ci ritroveremo il lettino già bello e fatto! Ricordiamocelo però, se il bambino bagna il letto non lo fa per dispetto, mostriamo quindi nei suoi confronti la massima sensibilità, aiutandolo a ridimensionare l’incidente (succede a tutti, capitava anche al papà) e, assolutamente, non prendiamolo in giro!

Insomma, per riepilogare:
non abbiate fretta,

dedicate allo spannolinamento un momento in cui sia voi che il bambino siete disponibili e non avete altri stress da gestire,

ricordate che ogni bambino è diverso, ma tutti prima o poi imparano a gestire cacca e pipì,

non caricate i successi di eccessiva enfasi per non creare ansie da prestazione,

e non sgridate, mortificate o prendete in giro il bambino per i suoi incidenti.

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1 replies since 23/5/2012, 19:26   70 views
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